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Ecosostenibilità e consumi energetici: modello Electrolux Professional nella ristorazione

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Tagli ai consumi di energia e bollette più leggere: missione possibile con la tecnologia Electrolux Professional.

“Da diversi mesi – precisa Natale Miniero, Marketing & Business Development Director della multinazionale leader nella produzione di elettrodomestici professionali – stiamo promuovendo una selezione di attrezzature caratterizzate dalle migliori performance in termini di impatto ambientale e consumo energetico. In più, in linea con le priorità indicate da Transizione 4.0, stiamo lavorando sul fronte della digitalizzazione delle cucine con l’introduzione, grazie a specifiche piattaforme in cloud, di un’attività di monitoraggio delle attrezzature in modo da ottimizzare tutte le fasi di lavorazione, evitando ogni possibile spreco e diseconomia”. Il sistema consentirà, ad esempio, di evitare che l’accensione di alcune macchine avvenga prima del loro effettivo utilizzo, con inevitabili sprechi di energia.

Tra le novità in rampa di lancio c’è anche un dispositivo per il controllo dei picchi. Attraverso una centralina intelligente, tarata su un algoritmo studiato in base alle attrezzature presenti, si potrà staccare, per alcuni secondi, il carico elettrico da alcune attrezzature in modo da limitare l’impegno massimo di Kw e i consumi più in generale.

“É un sistema – precisa Miniero – che potrà essere adottato per le tutte le apparecchiature ad alimentazione elettrica. Non si potrà invece utilizzare per quelle attrezzature che hanno a bordo un compressore, come ad esempio un frigorifero: si potrebbero infatti avere dei contraccolpi sulle loro performance, senza ricadute positive in termini di risparmio energetico. Per queste attrezzature abbiamo peraltro già raggiunto livelli eccelsi di efficienza, certificati a livello nazionale da una apposita etichettatura energetica. In più abbiamo introdotto gas refrigeranti come R290 e CO2 a bassissimo impatto ambientale”.

L’attenzione all’impatto ambientale e ai consumi energetici delle macchine ha sempre guidato le politiche e le scelte di mercato di Electrolux Professional.

“La bolletta elettrica ha sempre inciso sui costi fissi dei nostri clienti fino al 30 per cento. Negli ultimi mesi, con i ben noti aumenti del costo dell’energia, si è arrivati a picchi del 40 per cento. Un trend preoccupante – osserva il manager – che ha spinto molte aziende ad investire su macchinari e attrezzature a basso impatto ambientale. Se per il cliente medio-piccolo che opera nella ristorazione, l’attenzione è emersa essenzialmente per motivi di carattere economico, per il grande cliente, alle prese con il bilancio di sostenibilità, diventa un fattore decisivo anche per avere un più agevole accesso al credito”.

Sui temi del risparmio ambientale e dell’ecosostenibilità c’è un’attenzione crescente a livello mondiale che non può non incidere sul mercato e sulle politiche aziendali.  “Come Electrolux Professional – conclude Miniero – siamo al fianco di chi lavora per garantire servizi e performance di assoluta qualità, anche in riferimento ai costi energetici e alla riduzione del carbon footprint. É questa la strada da percorrere nei prossimi anni”.

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Malizia (CIAM): durante la pandemia abbiamo investito, ora siamo pronti a guidare la ripresa

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“Per noi che lavoriamo soprattutto nell’Horeca, e quindi con bar, pasticcerie e ristoranti, la pandemia ha avuto pesanti contraccolpi in Italia e all’estero, rallentando molti investimenti. Nel 2020 abbiamo registrato un notevole calo degli ordini, che si è tradotto in un -30% del nostro volume di affari”. La stessa percentuale, ma stavolta con il segno più, è ora per Federico Malizia, Ceo di Ciam, azienda leader nella fornitura di design e tecnologia per arredatori nel settore bar, pasticcerie, gelaterie e ristorazione, l’obiettivo da centrare nel 2022.

Una missione possibile perché, anche nei mesi più critici dell’emergenza Covid, la Ciam non si è mai fermata, ma ha continuato a programmare, pianificare e, soprattutto, investire.

“Il piano di sviluppo dei prodotti, avviato nel 2019 – precisa il manager – è andato avanti, consentendoci di completare la gamma della nostra offerta, soprattutto in riferimento alle vetrine orizzontali e verticali su misura. Già il 2021 è stato chiuso con un buon risultato, ma ora vogliamo di più, anche perché possiamo contare su progetti in linea con le nuove tendenze, anche in termini di materiali utilizzati e design”.

Il nuovo anno, del resto, è partito bene, con un quantitativo doppio di ordinativi rispetto all’anno precedente. A tirare è soprattutto il mercato estero, che oggi rappresenta il 65% per cento del fatturato Ciam. Fa invece un po’ più fatica a rimettersi in carreggiata l’Italia.

Nei lunghi mesi del primo lockdown, ma anche successivamente, nei vari momenti di stasi e blocco delle attività, Ciam ha agito molto sulla leva della comunicazione, realizzando video, brochure e una serie di attività digitali, veicolate soprattutto via social, per promuovere i prodotti, esaltandone performance e caratteristiche tecniche e scelte di stile e design.

“L’anno scorso, durante una delle fasi più critiche dell’emergenza Covid, abbiamo assunto una trentina di giovanissimi neo-diplomati che – continua Malizia – abbiamo formato in vista della ripresa. A giugno, infatti, quando il mercato è progressivamente risalito, siamo riusciti a gestire al meglio l’aumento degli ordinativi”.

Sullo sfondo restano però ancora diversi punti di incertezza, con i quali bisogna fare ancora i conti. “Prima della pandemia – osserva il Ceo di Ciam – si lavorava quasi in just in time, ora invece i tempi di approvvigionamento dei materiali si sono notevolmente allungati, complicando non poco la nostra organizzazione. I costi poi, come noto, sono cresciuti significativamente, con inevitabili ricadute sui margini di profitto. Su questo trend pesa soprattutto il costo dell’energia, la cui incidenza in bilancio è diventata insopportabile. L’aumento delle bollette di gas ed energia elettrica ha creato un circolo vizioso con il quale stiamo facendo i conti ormai da diversi mesi. Non è uno scenario semplicissimo, ma – conclude Malizia – siamo fiduciosi e pronti a centrare tutti i nostri obiettivi”.

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Nocera (AD – de La San Marco): “Con la nuova macchina D. celebriamo cento anni di storia nel segno della qualità e dell’innovazione”

“Qualità, affidabilità, innovazione e tutela del valore nel tempo sono caratteristiche che ben descrivono le macchine che progettiamo e costruiamo nel nostro stabilimento di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia”. Roberto Nocera, Amministratore Delegato de “La San Marco”, leader mondiale nella produzione di macchine per caffè, sintetizza così cento anni di storia che hanno attraversato, senza soluzione di continuità, anche due guerre mondiali. “L’evoluzione nel tempo delle nostre macchine è scandita dai tanti esemplari che sono rimasti nel cuore di appassionati e collezionisti di macchine per caffè professionali”. Dal modello 900, degli inizi del secolo scorso, firmato con il mitico leone alato accompagnato dall’originale scritta La San Marco, alla prima macchina a leva, la meravigliosa Atlantic degli anni 40; dai modelli degli anni cinquanta “Lollobrigida” e “Disco Volante” ai recenti modelli immessi sul mercato nell’era del nuovo logo SM con macchine, tra le altre, del calibro della 95, della 100, della 105 MULTIBOILER, della TOP85, della TOP80GOLD, della LUXURY e della V6. Fino ad arrivare alla D., la macchina creta per segnare in modo indelebile il traguardo prestigioso dei 100 anni di attività.

Macchine nelle ritroviamo tecnologie di ultima generazione, molte delle quali coperte da brevetti internazionali.

Sì, assolutamente. Mi sembra giusto citare, come esempio, la tecnologia  ACT per il controllo istantaneo del profilo di temperatura durante l’erogazione del caffè, la tecnologia Pressure Profiling o la tecnologia CLASS che, applicata alle macchine a leva, rende questa tipologia di macchine facili da usare e, soprattutto, conformi alle cogenti normative comunitarie e internazionali. E ancora: la tecnologia OC messa a punto per l’erogazione del caffè filtro, la tecnologia SMART che, applicata ai grinders on demand, consente di liberare l’utente finale da operazioni ripetitive e senza valore aggiunto. In ultimo va citata la tecnologia remote control che attraverso un’app messa a punto in SM consente al cliente di poter beneficiare di un’assistenza in tempo reale da parte di centri di assistenza che magari si trovano a centinaia o a migliaia di chilometri di distanza dalla macchina che necessita assistenza. Ciò a vantaggio, non solo del cliente, ma anche e soprattutto dell’ambiente, visto che molte regolazioni e controlli possono essere eseguiti, grazie alla nostra app, senza spostare uomini e mezzi.

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Digrim L' Intervista

Faietti: Digrim rete d’eccellenza, con noi il top della cucina professionale

Dalle forchette fino agli impianti di aspirazione e trattamento dell’acqua: il mondo delle cucine professionali passa per Digrim, gruppo di acquisto con oltre 40 anni di storia. Una vetrina di ben 150mila prodotti, composta da un centinaio di rivenditori, alla quale aderiscono circa 150 fornitori. Una rete di eccellenze che ha tra i protagonisti anche Picariello Arredo Design, azienda leader nel mercato dell’arredamento di locali pubblici e hotel di lusso. “Lo abbiamo contattato non appena si sono create le condizioni sulla piazza in cui opera, dove era sicuramente il profilo migliore”, precisa Francesco Faietti, direttore marketing di Digrim. “Parliamo di un’azienda solida e di grande affidabilità, caratteristiche alle quali guardiamo con attenzione nella scelta dei nostri partner. Con Picariello si è instaurato da subito un rapporto assolutamente gratificante”. Digrim opera nel settore degli impianti e delle apparecchiature per le cucine professionali dal 1976. “Il nostro gruppo di acquisto è nato dall’intuizione di alcuni amici agenti della Zanussi Grandi Impianti, poi diventata Electrolux. Si sono confrontati e hanno capito che c’era la possibilità di comprare tutti i prodotti complementari in modo centralizzato spuntando notevoli economie. Un’idea innovativa, soprattutto tanti anni fa, quando i gruppi d’acquisto erano davvero pochi”. Oggi come allora, Digrim opera come collettore di proposte di prodotto e di servizio nei confronti dei propri associati: agenti e dealer di grandi impianti. Da semplici economie d’acquisto la sfida oggi si completa e si gioca sui servizi a supporto della vendita.

Come funziona il gruppo di acquisto Digrim?

La nostra organizzazione si basa sull’opportunità data ai singoli soci della cooperativa di completare il pacchetto dell’offerta delle loro case mandanti e/o fornitrici con evidenti benefici in termini di gamma proposta ai loro clienti finali. E’ chiaro che l’aggregazione di questi volumi sui mercati di incetta crea interessanti economie sulle condizioni di fornitura e sui livelli di servizio. Il potere contrattuale del gruppo è chiaramente maggiore rispetto alle singole capacità di acquisizione dei soci.

Quali altri vantaggi hanno i vostri associati?

Sicuramente le semplificazioni dei processi relativi agli acquisti: penso alle selezione, alla contrattazione e alla gestione delle condizioni nel tempo. Un lavoro notevole che gestiamo nell’interesse dei nostri associati che rappresentano il nostro punto di forza, il nostro valore aggiunto.

Come scegliete i vostri associati?

Abbiamo un profilo qualificato che guarda i territori e le loro potenzialità, seguendo sia i rivenditori storici che quelli emergenti. Poi, analizziamo e indaghiamo sulla solidità finanziaria ed economica, così come sulla qualità dei prodotti proposti e dei servizi garantiti, a partire dall’assistenza post-vendita. Sono queste le attività con le quali si fa la differenza.

Qual è il vostro punto di forza, il fattore che fa la differenza rispetto ai tanti competitors?

Prima di tutto la qualità dei nostri partner e dei nostri prodotti. Digrim è inoltre molto visibile sul mercato grazie al suo portale che ha sostituito il catalogo e che ha online circa 150.000 articoli selezionatissimi, che hanno superato test di qualità specifici. I soci si collegano e hanno tutto a portata di mouse. Questo è un notevole punto di forza, perché aiuta il socio ad essere visibile. Da circa tre anni, inoltre, abbiamo lanciato anche la linea KiPro (Professional Kitchen) nata dall’esigenza di capitalizzare ulteriormente la nostra esperienza di campo, esprimendo una curatissima selezione di 150 prodotti di eccellenza, scelti tra aziende italiane con contratti pluriennali e tempi di consegna garantiti. Una vetrina prestigiosissima, uno dei nostri fiori all’occhiello.

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Marigliano: stile vintage e tanta natura, la gente vuole sognare

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Marmo, ottone, legno e altri materiali nobili. L’architetto Savio Marigliano, esperto progettista specializzato nella realizzazione di ristoranti e alberghi, non ha molti dubbi sulle nuove tendenze. Con il suo studio si è da tempo posizionato su un mercato caratterizzato da uno stile che guarda al glam spinto, a volte fino ad un certo gusto retrò.  Una scelta premiata da una crescente richiesta che spinge ad un progressivo ritorno al classico, ai valori forti e rigorosi, anche nell’arredamento. Come nel caso di uno degli ultimi lavori realizzati, il  “Vega Caffè” di Frattamaggiore, una caffetteria raffinata che richiama il grande fascino dei bistrot parigini. Un lavoro firmato a quattro mani con Picariello Arredo Design. “In questo momento di grande incertezza sociale – osserva – la gente vuole sentirsi rassicurata e, quindi, più che le effimere leggerezze del moderno , tende a guardarsi indietro a periodi storici recenti ma allo stesso tempo nostalgici, quando si guardava al futuro con un occhio diverso”.

Nessuna concessione al moderno?

Come studio abbiamo fatto da tempo una scelta diversa: abbiamo studiato, viaggiato e fatto nostro un linguaggio che possiamo definire classico per gli elementi e le geometrie diverse dal rigorosissimo moderno che comunque apprezziamo. Le proporzioni auree, le cornici in gesso di coronamento, il calore del legno piallato a mano e lucidato, la scelta di un marmo unico per noi restano emozioni senza tempo.

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L' Intervista

L’architetto Razza: “Materiali naturali per un design senza tempo”

L'architetto Razza

La nuova sede Aloha ad Avellino e il Caffè Manari a Capri sono le ultime creazioni plasmate dallo studio “Archingegno” in sinergia con Picariello Arredo Design. Per la prima realizzazione post-Covid sull’isola azzurra, progettata dall’architetto Tommy Razza che opera in stretta sinergia con gli altri due associati Marietta Giordano e Virginio Sessa, sono stati scelti arredi originali in marmo e oro per un’atmosfera glamour-chic. Una linea riproposta con altrettanto successo anche per la casa del gelato artigianale, inaugurata poche settimane fa ad Avellino, nei pressi di piazza Libertà. “In entrambi i locali – precisa l’architetto Razza – abbiamo lavorato con il marmo statuario, unito all’ottone e al corian. Sono materiali che, se ben combinati tra loro, garantiscono un risultato finale di grande impatto e in linea con le ultime tendenze sul fronte del design”.

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L' Intervista Novità

Ciam sbarca al Sigep di Rimini con il nuovo sistema Multix. Malizia: “Show del gelato con i maestri pasticcieri Carrara e Besuschio”

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Dopo la proficua tappa all’Host di Milano, Ciam si prepara a sbarcare al Sigep di Rimini, giunto alla 41esima edizione. Dal 18 al 22 gennaio, nell’avveniristico e accogliente Quartiere Fieristico emiliano, i visitatori saranno guidati alla scoperta di percorsi tematici focalizzati su 5 settori principali, interconnessi in modo da unire in un’unica visione globale il mondo del Dolce.

“Abbiamo fatto un’attenta selezione – precisa Federico Malizia, Ceo dell’azienda leader nella fornitura di design e tecnologia per arredatori nel settore bar, pasticcerie, gelaterie e ristorazione – dei prodotti presentati all’Host. Rispetto all’evento di Milano c’è infatti una minore disponibilità di spazio, ma è chiaro che Ciam sarà comunque presente con un’offerta di grande impatto e altamente tecnologica”.

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